Se ne erano perse le tracce tra l’undicesimo e il dodicesimo trasloco, era giunta la sua fine, abbandonata nei meandri più oscuri del vecchio garage sotterraneo, dove: “lasciate ogni speranza voi che entrate”.
Ti sei tenuta ben alla larga da qualunque bilancia per un anno abbondante, hai evitato accuratamente anche la “pesa frutta e verdura” dall’ortolano, che ha la base adagiata a terra, sulla quale distrattamente poggiavi di tanto in tanto un piede, tenendo sotto controllo la situazione, tra un sacco di patate e un mazzo di carote.
Ogni inibizione nel corso dell’anno è piano piano drammaticamente crollata, lasciando libero accesso a qualunque alimento spazzatura, prediligendo quelli dal picco glicemico libidinoso, ma non disdegnando quelli per cui il colesterolo urla vendetta.
Hai ingurgitato ingenti quantitativi di biscotti ogni mattina adducendo a scuse improbabili tipo: “Mi sento stanca, ho bisogno di sostanza” quando poche ore prima eri andata a letto con la pancia piena di maialetto dalla crosta croccante, patate fritte e tutta la Corte della Gioiosa Gelateria.
Poi ad un tratto l’immane tragedia.
Valentina Lodovini, con le sue immense tette, irrompe sullo schermo recitando nel film: “Cambio Tutto”. Bella, prosperosa… si pesa.
La bilancia.
Un bisogno malsano si appropria della tua persona, vuoi improvvisamente sapere quanto pesi, vuoi quantificare il danno, vuoi sapere a che punto “chilogrammatico” sei arrivata.
Tenendo conto che sei munita di tette, di enormi tette, l’ingenza del danno dev’essere rilevante. Molto rilevante.
Hai salutato settembre senza tette e accogli febbraio a tre rotoli.
Ce la faranno i nostri eroi a perdere 13 kg in vista di maggio? Quando leverai i due maglioni di pile, che vivono in simbiosi con la canottiera, la quale a sua volta vede la parte inferiore infilata dentro al leggins, al quale sopra viene posto un secondo pantalone, che va a ricoprire i due paia di calzettoni, che finiscono negli scarponi da trekking?
Stefania Italiano
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