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E la gatta è salva

Vivere in camper richiede una certa attenzione ai particolari.

Quando lasci in giro un paio di mutande per casa, non ti accorgi della loro presenza neanche se vivi in un bungalow nella foresta incantata, con i sette nani.

Loro, le mutande, tignose, prepotenti, ostentano sicurezza occupando quello spazio casualmente attribuitole.

Ci giri intorno, le scavalchi, fingi disinvoltura mentre e a tratti le sposti un pò più in là, con un colpetto del piede, indirizzandole direttamente sotto il divano, con un pò di reverenziale timore perché sembrano pronte a mordere.

In camper, se in un impeto di passione, lanci una mutanda, non importa che sia un mutandone ascellare modello nonna papera o un mini perizoma da farfallina di Belen, l’effetto è sempre lo stesso, come se Joker lanciasse un lenzuolo gigante su Gotham City.

In un attimo si fa buio.

E come minimo, sotto, ci finiscono le chiavi, di casa, della tua amica, che non ti lascerebbe curare mai neanche la cimice mummificata di suo nonno riposta sul comodino.

Ma arriva il tuo momento del riscatto, te lo senti, questa volta chiede a te di controllarle la Signora Gatta in loro assenza… non c’era nessun altro in città questo fine settimana.

Tu ora hai le sue chiavi, ed è la volta buona che ti puoi redimere… non è vera la voce che gira che perdi le chiavi, il 15 Agosto le hai ritrovate pure in spiaggia sotto la sabbia! Sei una persona affidabile!!! Le ritrovi sempre.
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Non è che le perdi, è che le diversamente conservi.

Mentre ti dirigi baldazosa e fiera, alla guida della tua multipla, vecchia, molto vecchia, verso la Signora Gatta che ti attende per nutrirsi, la multipla singhiozzando, pendendo, spirando, ti dedica il suo ultimo saluto.

In curva, all’incrocio di Via degli Orti.

In attesa del carroattrezzi, assumi un’espressione mortificata e la posizione del Padre Nostro per spiegare a chi ti deve passare intorno, anche se ti vorrebbe passare sopra smadonnando, che sei in mezzo perché non puoi muovere la macchina, è morta.

Giunto il santo dell’ACI, ti ricorda di prendere tutto dall’auto, tu non hai il guinzaglio per Ettore e ti arrangi con una borsetta e subito diventa un San Bernardo. Ettore è il cane più collaborativo che tu abbia mai avuto… Anche perché non ne hai mai avuti effettivamente.

Vi vengono a recuperare e arriva il momento di andare finalmente a nutrire La Gatta…

Ma le chiavi sono nella macchina sul carroattrezzi!

Giungi al camper, carichi il cane, salti al volante, corri all’impazzata, con 35 quintali appresso, verso il signore dell’ACI, il quale ti fa accedere all’abitacolo, ma loro non ci sono!!! Le maledette!!! Dove saranno???

E poi ti ricordi…

Gotham City, il buio, la notte, le mutande di nonna…

E La Gatta è salva. Non tanto la tua proverbiale meticolosità.

Stefania Italiano

Questo blog è rivolto a tutte le mamme e a tutte le donne e a tutti gli uomini e a tutti i bambini e a chiunque abbia voglia di ridere e ironizzare sulla vita.

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